I saldi invernali hanno preso ufficialmente il via ieri, giovedì 2 gennaio, in Valle d’Aosta, mentre per il resto delle regioni italiane, compresa la Sicilia, l’inizio è fissato per sabato 4 gennaio.
A comunicarlo è Confcommercio, che prevede un’importante affluenza di acquirenti: saranno circa 16 milioni le famiglie che approfitteranno degli sconti stagionali.
Secondo le stime dell’associazione, la spesa media pro capite si attesterà intorno ai 138 euro, mentre ogni nucleo familiare spenderà mediamente 307 euro.
Il giro d’affari complessivo è stimato a 4,9 miliardi di euro, con un incremento di 100 milioni rispetto all’anno precedente, e un aumento nominale di 1 euro per ogni persona.
«I saldi rappresentano un appuntamento tradizionale che coinvolge milioni di famiglie italiane, oltre a numerosi visitatori stranieri attratti dallo shopping made in Italy», afferma Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio.
Durante il periodo dei saldi, si applicano alcune regole specifiche. La possibilità di cambiare un capo acquistato dipende dalla politica del singolo negoziante, a meno che il prodotto non presenti difetti o non sia conforme. In questi casi, il commerciante è tenuto a procedere con la riparazione o sostituzione, oppure con la riduzione del prezzo o il rimborso.
Per gli acquisti effettuati online, il diritto di recesso è garantito entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto, anche in assenza di difetti, salvo per articoli personalizzati o su misura.
La prova dei capi in negozio, sebbene non obbligatoria, viene solitamente concessa per incentivare l’acquisto.
I rivenditori sono inoltre obbligati a esporre chiaramente il prezzo iniziale, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale. Durante i saldi, il prezzo di partenza corrisponde al valore più basso praticato nei 30 giorni precedenti l’inizio della stagione degli sconti.