Un episodio sconcertante è stato portato all’attenzione della nostra redazione da un residente di Marsala, che ha deciso di raccontare la propria esperienza per denunciare carenze nel servizio sanitario locale e la mancanza di professionalità riscontrata in un momento critico.

Tutto ha avuto inizio venerdì 3 gennaio, intorno alle 13, quando una donna marsalese ha accusato un malore improvviso, perdendo conoscenza.

Il marito ha immediatamente contattato il 118.

Dopo circa 20 minuti, un’ambulanza con a bordo un medico e due infermieri è arrivata sul posto.

Secondo il resoconto del figlio, il medico, dopo un controllo sommario del polso e delle pupille, avrebbe pronunciato parole sconcertanti: “La signora non c’è più. È in coma irreversibile, in una fase pre-morte. Volete che rimanga qui o la trasportiamo in ospedale dove comunque morirà?”

Una dichiarazione che ha gettato nello sconforto i familiari.

Pochi minuti dopo, la donna si è risvegliata, riuscendo a comunicare con i presenti e rispondendo a un biglietto scritto dal figlio, in quanto sorda.

Sorpreso, il medico ha eseguito un elettrocardiogramma che non ha evidenziato anomalie.

Nonostante l’errore, il medico si è limitato a giustificare la diagnosi, affermando che i sintomi osservati erano compatibili con il coma irreversibile, senza fornire ulteriori dettagli o documentazione.

Trasportata in ospedale con codice giallo, la donna ha dovuto affrontare un’attesa estenuante al Pronto Soccorso di Marsala, già sovraccarico di pazienti e con un solo medico in servizio, impegnato nella gestione di emergenze più gravi.

Dalle 14 alle 19, la donna è rimasta in attesa senza essere visitata. Alla fine, i familiari hanno deciso di riportarla a casa, fortunatamente in condizioni stabili.

Tuttavia, l’intera vicenda ha lasciato nella famiglia un profondo senso di amarezza.

“Non è accettabile che un medico possa pronunciare una diagnosi così grave dopo un esame superficiale. Per dichiarare un coma irreversibile servono esami specifici, come un encefalogramma. Inoltre, il Pronto Soccorso non può contare su un solo medico per un bacino di 80.000 abitanti.

È una situazione inaccettabile che mette a rischio la vita delle persone”, ha dichiarato il figlio della donna.

Fonte: Tp24.it

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Author: ZakStorm