Le segnalazioni dei cittadini riguardo ai lunghi tempi di attesa per le visite mediche nelle strutture pubbliche evidenziano il timore che il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, possa essere compromesso.
Dietro ogni segnalazione, verificata, si cela la frustrazione di chi non riesce autonomamente a garantire la propria assistenza sanitaria. Tra i casi riportati, c’è quello di un uomo che ha tentato di prenotare una visita diabetologica nel 2024, riprovandoci nuovamente all’inizio dell’anno, insieme a una visita oculistica.
Gli uffici dell’ASP stanno operando per accelerare le tempistiche di accesso alle visite, contattando gli utenti per anticipare gli esami prescritti rispetto ai tempi indicati sulla ricetta. Un altro cittadino, ad esempio, aveva prenotato un’ecodopplergrafia cardiaca il 2 gennaio 2024 tramite CUP, con una data fissata per il 30 dicembre dello stesso anno. L’esame, fortunatamente, è stato anticipato e recentemente eseguito presso la Cittadella della Salute, senza riscontrare peggioramenti nel quadro clinico. Tuttavia, rimane il dubbio: è accettabile dover attendere 15 mesi per un esame cardiologico?
Un ulteriore caso riguarda una cittadina di Salemi, disabile all’80% e affetta da patologie oncologiche, con esenzione “048”. Le era stata prescritta un’esofagogastroduodenoscopia con priorità “B” (da eseguire entro 10 giorni) e una colonscopia con priorità “D” (entro 60 giorni). Tuttavia, le date di prenotazione risultavano essere il 7 luglio 2025 e il 4 dicembre 2025. La signora, conoscendo i propri diritti, ha richiesto l’applicazione dell’articolo 3 del D. Lgs 124/1998, avvalendosi della possibilità di ottenere la prestazione in regime di attività libero-professionale intramuraria, con copertura delle spese da parte dell’ASP. La prestazione, disponibile già dal 20 gennaio, è stata così garantita in tempi molto più brevi.
L’ASP di Trapani ha preso in carico tutti i casi segnalati, garantendo le prestazioni sanitarie richieste. Il Direttore Generale Ferdinando Croce ha sottolineato che la carenza di personale medico in alcune specializzazioni influisce sulle liste d’attesa, nonostante gli sforzi per colmare le lacune. Per ridurre ulteriormente i tempi, è stato deciso di estendere l’attività ambulatoriale anche nei fine settimana. Inoltre, l’11 febbraio si terrà un incontro con le strutture private convenzionate per rafforzare la collaborazione nel piano di abbattimento delle liste d’attesa.
Croce ha evidenziato anche la necessità di migliorare l’informazione ai cittadini. Spesso, infatti, la percezione di una difficoltà nell’accesso al rimborso delle prestazioni in regime ALPI è errata. Per questo, sono stati semplificati i moduli e migliorata la comunicazione tramite il CUP.
Secondo i dati aggiornati, l’80% delle prestazioni ambulatoriali e chirurgiche richieste nel 2024 è già stato eseguito, avvicinandosi all’obiettivo regionale di completamento entro giugno 2025. Croce ha inoltre introdotto una nuova delibera, il RAO (Raggruppamento Omogeneo di Attività), che permette ai clinici di modificare la priorità di una prescrizione in base alla reale necessità clinica, garantendo così una gestione più efficiente delle richieste.
Nonostante i progressi, il problema delle liste d’attesa rimane una sfida complessa, che richiede strategie integrate tra enti pubblici, medici di base e strutture sanitarie per assicurare un accesso equo e tempestivo alle cure.
Fonte: Tp24.it