Si è concluso con due condanne il processo di primo grado relativo a un giro di prostituzione che aveva trasformato una struttura ricettiva di Alcamo in un luogo d’incontri a pagamento.

Il Tribunale di Trapani ha inflitto una pena di tre anni e sei mesi ad una casalinga originaria di Mazara del Vallo e residente ad Alcamo, e due anni e sei mesi al proprietario del locale adibito allo scopo .

Le indagini, avviate nel 2018 a seguito di una denuncia, hanno rivelato – attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali – un’organizzazione strutturata in cui la donna avrebbe gestito gli appuntamenti, mentre il titolare dell’attività ricettiva avrebbe messo a disposizione la struttura, traendo un vantaggio economico.

Secondo quanto emerso, i clienti contattavano la donna per concordare le prestazioni, con tariffe che potevano raggiungere i 250 euro a incontro. Gli appuntamenti si svolgevano nelle camere del locale, con la consapevolezza e la collaborazione del proprietario, secondo l’accusa.

Durante il processo, i legali degli imputati, gli avvocati Maurizio Lo Presti e Vito Galbo, hanno messo in discussione la solidità delle prove, sostenendo che le intercettazioni avrebbero dovuto essere valutate con maggiore cautela.

Tuttavia, la pubblica accusa aveva richiesto pene più severe: sei anni e sei mesi sia per la donna che per il gestore della struttura.

Dalle indagini è inoltre emerso che tra i clienti figuravano professionisti e persone benestanti provenienti da diverse città siciliane, tra cui Palermo, Menfi, Calatafimi-Segesta e Alcamo.

Oltre quaranta testimoni sono stati ascoltati per confermare l’esistenza del sistema degli incontri a pagamento.

Un aspetto rilevante dell’inchiesta ha riguardato il tentativo, da parte di alcuni soggetti, di coinvolgere giovani donne nell’attività di prostituzione. Alcuni clienti, tra cui un pensionato, avrebbero registrato le conversazioni per tutelarsi da eventuali ricatti o denunce.

L’avvocato Vito Galbo ha dichiarato che la difesa sta valutando la possibilità di presentare ricorso in appello, attendendo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza per decidere i prossimi passi.

Il caso ha suscitato grande scalpore ad Alcamo, portando alla luce una realtà sommersa che si è rivelata più diffusa del previsto all’interno delle strutture ricettive locali.

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Author: ZakStorm