Nuove polemiche alla Regione Siciliana in seguito alla nomina di Carmelo Ricciardo a dirigente generale del Dipartimento Istruzione. L’alto funzionario, tra le cinque nuove figure selezionate per guidare i dipartimenti regionali, ha deciso di rinunciare all’incarico dopo che la sua posizione giudiziaria è tornata al centro del dibattito pubblico.
Ricciardo è infatti imputato in un’inchiesta del 2019 che riguarda presunti episodi di corruzione e turbativa d’asta per lavori di riqualificazione di diversi porti siciliani, tra cui quello di Riposto.
La sua non è l’unica nomina controversa.
Tra i dirigenti confermati figura anche Letizia Di Liberti, storica esponente dell’amministrazione regionale, attualmente sotto processo per falso ideologico. Il suo coinvolgimento riguarda il caso dei dati Covid falsificati, vicenda che interessa anche l’ex assessore alla Salute Ruggero Razza. La sua posizione è stata trasferita per competenza alla Procura di Roma.
Anche Salvo Cocina, capo della Protezione Civile regionale, si trova al centro di una vicenda giudiziaria.
L’inchiesta della Procura di Catania, che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 32 persone, lo vede coinvolto per presunte irregolarità nella gestione dei rifiuti da parte della Rap di Palermo e della Oikos di Catania. Secondo quanto emerso, i reati contestati riguardano aspetti amministrativi legati al suo incarico.
Le nuove nomine regionali continuano dunque a suscitare polemiche e ad alimentare dubbi sull’opportunità di assegnare ruoli chiave a figure già coinvolte in procedimenti giudiziari.
Fonte: Gds.it