Un’udienza lunga e tesa, interrotta più volte per l’emotività del momento e condotta in parte a porte chiuse per la delicatezza del caso. La donna, protagonista della vicenda, ha confermato davanti ai giudici le accuse contro un sacerdote imputato in un processo per violenza sessuale.
L’episodio contestato risalirebbe all’estate del 2022, quando la presunta vittima, una cittadina tunisina allora 37enne, sarebbe stata abusata all’interno di una stanza di un istituto, struttura diretta per anni dal religioso.
Durante l’udienza di ieri, la donna ha risposto a una serie di domande poste dalla pubblica accusa e dagli avvocati di entrambe le parti.
La Procura, aveva inizialmente richiesto la custodia in carcere per il religioso. Attualmente, invece, il sacerdote si trova ai domiciliari in un convento, in seguito a una decisione della giudice per le indagini preliminari.
Prima dell’arresto, il religioso era responsabile di una comunità per minori e di una casa famiglia.
Il sacerdote ha sempre negato ogni addebito, dichiarandosi estraneo ai fatti contestati. Durante l’interrogatorio di garanzia, ha ribadito la propria innocenza davanti alla gip, sostenendo di non aver mai abusato della donna.
Anche i suoi legali hanno confermato la sua posizione: «Il nostro assistito ha risposto a tutte le domande e ha respinto ogni accusa».
L’indagine ha portato nell’ottobre scorso alla richiesta di arresto del sacerdote, dando il via al procedimento giudiziario che si sta ora sviluppando in aula.