Al recente incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy riguardante la vertenza Eni Versalis, l’Assessore Regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, ha annunciato che il governo Schifani ha ottenuto la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti siciliani.

Dagnino ha inoltre sottolineato l’importanza che gli investimenti della società includano la completa riqualificazione delle aziende collegate agli stabilimenti, andando oltre il semplice coinvolgimento dell’indotto.

Il Ministro Adolfo Urso ha ribadito l’impegno del governo nel salvaguardare e rilanciare l’industria chimica italiana, considerata strategica per il sistema industriale del Paese. Durante il tavolo di confronto, Urso ha evidenziato che il piano di riconversione industriale presentato da Eni è impegnativo ma necessario, e che si sta lavorando affinché diventi un progetto nazionale, con l’obiettivo di rendere sostenibile il settore chimico in Europa.

Tuttavia, permangono preoccupazioni riguardo alla possibile chiusura delle attività di cracking negli impianti di Brindisi e Priolo, nonché di quelli di polietilene a Ragusa. La Cgil ha espresso timori per la perdita della chimica di base e delle relative occupazioni, definendo la decisione di Eni un errore strategico che potrebbe mettere a rischio fino a 20.000 posti di lavoro, considerando sia gli addetti diretti che l’indotto.

In Sicilia, la situazione è particolarmente delicata. Roberto Alosi, segretario generale della Cgil Siracusa, ha descritto le dismissioni di Eni Versalis come un “disastro annunciato”, sottolineando le gravi conseguenze che tali decisioni potrebbero avere sul territorio, specialmente nelle aree di Priolo e Ragusa.

Nonostante le rassicurazioni fornite, la Cgil rimane critica riguardo al piano di riconversione, temendo che possa portare alla perdita di competenze e posti di lavoro nel settore della chimica di base. Il sindacato ha chiesto al governo e a Eni di rivedere le decisioni prese, evidenziando l’importanza strategica della chimica per l’industria italiana.

In conclusione, mentre le istituzioni assicurano il mantenimento dei livelli occupazionali e la riqualificazione degli impianti, le organizzazioni sindacali, in particolare la Cgil, esprimono preoccupazione per il futuro del settore chimico in Sicilia e in Italia, richiedendo ulteriori garanzie e una revisione delle strategie adottate.

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Author: ZakStorm