Una donna di 79 anni, sottoposta a cisto isterectomia il 30 maggio 2024 presso l’ospedale di Marsala, ha dovuto attendere fino al 28 febbraio 2025 per ricevere il referto istologico. Il risultato ha confermato un carcinoma uroteliale infiltrante con estesa invasione vascolare e perineurale, indicando una progressione significativa della malattia durante il periodo di attesa.
Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di inefficienze all’interno dell’ASP di Trapani, dove sono stati accumulati oltre 3.300 esami istologici in arretrato, con ritardi che hanno portato alla diagnosi tardiva di almeno 170 casi di tumore.
Le ispezioni hanno rilevato che, nonostante la carenza di personale, i medici in servizio effettuavano un numero di prestazioni nettamente inferiore agli standard previsti.
Secondo la Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPeC), ogni anatomopatologo dovrebbe eseguire almeno 2.500 diagnosi l’anno, mentre nell’ASP di Trapani i numeri oscillavano tra 500 e 1.700.
In risposta a queste criticità, il Ministero della Salute ha inviato ispettori per approfondire la situazione e valutare le responsabilità.
Nel frattempo, la paziente e la sua famiglia affrontano le conseguenze di una diagnosi tardiva, cercando le migliori opzioni terapeutiche disponibili nonostante il tempo perso.