Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Caltanissetta, David Salvucci, ha ordinato l’imputazione coatta per quattro medici dell’ospedale Sant’Elia in relazione al decesso di Mirko Mattina, un giovane di 26 anni morto il 27 dicembre 2021 a causa di una pancreatite.

Inizialmente, il Pubblico Ministero (PM) aveva iscritto nel registro degli indagati nove membri del personale medico e paramedico dell’ospedale, disponendo l’autopsia sulla salma del giovane.

Dopo gli accertamenti tecnici e l’incidente probatorio, il PM aveva richiesto l’archiviazione del caso. Tuttavia, i genitori di Mirko si sono opposti fermamente a questa decisione.

Accogliendo le argomentazioni dei legali della famiglia, il GIP ha ordinato l’imputazione coatta per i medici Irina Oxenius, Rosa Maria Petix, Martina MazzΓ¨ e Calogero Marsala, accusati di omicidio colposo e cooperazione nel delitto colposo. Secondo le indagini preliminari, nel loro operato si ravviserebbe un “carente/erroneo approccio diagnostico e, soprattutto, terapeutico, quest’ultimo pure colposamente tardivo”, che avrebbe contribuito al decesso del paziente.

Contestualmente, il GIP ha disposto l’archiviazione per altri medici coinvolti, non riscontrando profili di colpevolezza nei loro confronti. Tra questi, i chirurghi Paolo Lo Curto e Pietro Termini, i radiologi Cristina Ferrara e Ignazio Indorato, e l’infermiere Giovanni Chianetta.

Questo sviluppo riaccende l’attenzione sul caso di Mirko Mattina e sulle circostanze che hanno portato alla sua morte, sollevando interrogativi sulle procedure diagnostiche e terapeutiche adottate presso l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.

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Author: ZakStorm

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