le condanne a un anno e otto mesi di reclusione per cinque membri dell’equipaggio del motopesca “Aristeus” di Mazara del Vallo. I condannati sono il comandante Matteo Gancitano, 74 anni, e i membri dell’equipaggio Alfonso Di Natale, Vittorio Cusumano,
Ndong Bassirou e Asfoun Yahya.
Queste condanne derivano dall’omissione di soccorso nei confronti di un’imbarcazione carica di migranti che, il 3 ottobre 2013, naufragò al largo di Lampedusa causando la morte di almeno 366 persone. Nonostante le richieste di aiuto, l’equipaggio dell'”Aristeus” proseguì la propria rotta senza prestare assistenza né avvisare le autorità competenti.
L’inchiesta fu avviata grazie alle testimonianze dei sopravvissuti e dello scafista dell’imbarcazione naufragata, Khaled Bensalem, che confermarono il mancato soccorso da parte del peschereccio. Bensalem fu successivamente condannato a 18 anni di carcere per omicidio colposo plurimo, naufragio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Questa sentenza rappresenta un’importante affermazione del principio di solidarietà in mare e della responsabilità legale per l’omissione di soccorso, sottolineando l’obbligo morale e giuridico di assistere chiunque si trovi in pericolo in mare.