Se dovesse passare la riforma che intendono fare da governo in governo, il mestiere del medico verrà mortificato e sotto pagato. Il potere politico vorrebbe istituire le case di continuità e i poli ambulatori pubblici. In pratica i medici di medicina generale perderanno la loro originaria funzione, saranno obbligati ad assicurare 38 ore settimanali, diventeranno semplici dipendenti. Aumentano le ore di servizio e diminuiranno gli emolumenti. La pensione non sarà più erogata dall’ Enpam come avviene oggi ma dal quel carrozzone che è l’INPS, che non ha più neanche i denari necessari per assicurarla. Se passasse la riforma saranno previste 20 ore di lavoro nel proprio ambulatorio e 18 ore nella continuità per fare restare attivo il servizio 24 ore su 24. Prevedo un estenuante braccio di ferro tra medici e governo.
Patrizia Paganelli