L’inchiesta ha preso il via da un’analisi approfondita sul crescente numero di reati contro il patrimonio perpetrati attraverso i social network nel circondario.
Questo monitoraggio ha consentito agli inquirenti di concentrare l’attenzione su alcuni fascicoli legati a truffe in cui risultava coinvolto un individuo residente a Castellammare del Golfo. I primi accertamenti hanno fatto emergere un sistema ben organizzato di persone che, sfruttando la vulnerabilitΓ emotiva delle vittime, mettevano a segno frodi ed estorsioni attraverso strumenti digitali.
Diversi erano gli stratagemmi impiegati dai truffatori. In alcuni casi, le vittime venivano indotte a credere che i malfattori avessero bisogno urgente di denaro per coprire spese mediche di figli minori, facendo leva sulla compassione. In altri episodi, gli inganni erano piΓΉ fantasiosi, come la finta identitΓ di un presunto militare tedesco di stanza in Siria che affermava di aver inviato in Italia una valigia contenente denaro e oggetti di valore, per la cui consegna venivano richieste ingenti somme tramite bonifici online. Ancora piΓΉ insidioso era il meccanismo delle estorsioni, in cui le vittime, coinvolte in relazioni virtuali sempre piΓΉ intime, venivano costrette a effettuare pagamenti sotto minaccia della diffusione di immagini compromettenti sottratte attraverso conversazioni private.
Un contributo decisivo alle indagini Γ¨ arrivato dai carabinieri della sezione Cripto valute del Comando Antifalsificazione Monetaria di Roma, che hanno tracciato le numerose transazioni online con cui i proventi illeciti venivano convertiti in Bitcoin. Alcuni di questi movimenti finanziari sono stati scoperti anche grazie a strumenti di cooperazione internazionale, come lo scambio di informazioni tramite la piattaforma SIENA (Security Information Exchange Network Application) di Europol, che ha permesso di collaborare con le autoritΓ dellβisola di Malta.
Lβinchiesta prosegue per individuare ulteriori complici e recuperare i fondi sottratti alle vittime.
Fonte: Gds.it