Il sospetto di un tumore ha portato S.M. a ricevere, il 12 febbraio, la prescrizione per una tomoscintigrafia cerebrale con traccianti recettori da effettuare entro 10 giorni. Tuttavia, il percorso diagnostico è stato ostacolato fin da subito: il CUP ha rifiutato di prenotare l’esame, invitando la paziente a rivolgersi all’ospedale Giovanni Paolo II.
Da quel momento, la situazione è peggiorata ulteriormente.
Presso l’ospedale non è stata confermata alcuna prenotazione, ma soltanto l’inserimento in una lista d’attesa indefinita.
Il nodo della questione risiede nella carenza dei traccianti, reagenti attesi dall’estero – in questo caso dal Belgio – senza una data certa di consegna, che impediscono l’esecuzione tempestiva dell’esame.