La vicenda dei ritardi nella refertazione degli esami istologici presso l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani ha assunto proporzioni preoccupanti, con oltre 170 casi di tumore diagnosticati con mesi di ritardo. Una relazione degli ispettori regionali ha evidenziato una gestione inadeguata dell’emergenza e una comunicazione insufficiente con gli uffici di Palazzo d’Orléans.

Le indagini sono in corso sia da parte della Procura di Marsala, a seguito dell’esposto presentato da Maria Cristina Gallo, sia dalla Procura di Palermo, dopo il decesso di un paziente di Partinico operato ad Alcamo, che ha atteso il referto per cinque mesi prima di morire. Inoltre, il Ministero della Salute ha disposto un’ispezione, sollecitata dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, per verificare le responsabilità e le carenze nel sistema sanitario locale.

Per affrontare l’emergenza, l’ASP di Trapani ha messo in atto un piano operativo in sette punti, che prevede, tra l’altro, l’affidamento diretto a un’azienda privata per la refertazione degli esami istologici e l’avvio di una procedura di mobilità per l’assunzione di nuovi medici specialisti in anatomia patologica. L’obiettivo è migliorare tempestivamente le capacità di refertazione e scongiurare futuri ritardi.

Nonostante le misure adottate, la posizione del direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, sostenuto da Fratelli d’Italia, appare sempre più critica. La relazione degli ispettori regionali, definita “impietosa”, potrebbe portare a decisioni imminenti riguardo alla sua permanenza in carica.

La situazione ha sollevato interrogativi sul funzionamento del sistema sanitario nella provincia di Trapani e sulla necessità di interventi strutturali per garantire tempi di diagnosi adeguati e una comunicazione efficace tra le diverse istituzioni coinvolte.

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Author: ZakStorm